Giulia Turchetti
Il primo evento dell'anno 2019 della delegazione rodigina, ospitato dall'Hotel Petrarca di Boara Pisani il tredici febbraio scorso, ha avuto come filo conduttore l'eleganza.
Con estrema competenza, maestria e simpatia, il relatore della serata, Marco Tinello, ha saputo trasmettere la sua passione per la Borgogna ai numerosi presenti.
Ha condotto la platea in un viaggio degustativo nella realtà vitivinicola di questa splendida terra suddivisa in infinite particelle che identificano il “chi fa cosa”, una terra entrata nel mito dell’enologia mondiale.
Marco Tinello, durante la degustazione, ha percorso la CÔTE D’OR facendo apprezzare le diverse sfumature che ogni zona dona ai suoi vini.
I vini in degustazione sono stati:
- Aloxe Corton 1er Cru – Les Chaillots, 2014, Louis Latour
Vino dal medio corpo, identificabile con il termine "piacevole leggerezza”. Dai sentori di sottobosco, note speziate, ferrose, dalla spiccata e gradevole acidità con un sottile tannino in chiusura.
- Vosne-Romanee 1er Cru – Aux Beaumonts 2013, Dimique Laurent
Vino identificato durante la serata come il vino che “nasce dal baratto” ovvero il baratto delle uve delle vigne più vecchie dei crù in cambio delle barrique considerate le migliori del mondo che questa azienda produce. Un vino abbastanza corposo, con sentori fruttati e persistenti maggiori, con qualità che lasciano intravedere una lunga vita.
- Chambolle – Musigny 1er Cru – Les Chatelots 2012, Louis Latour
Vino ottenuto dalla particella posta proprio sotto il centro del paese, il vino più femminile della cote!
Dal colore granato, con note speziate, sentore di liquirizia, con frutto vivace.
- Money Saint Denis 1er Cru – Les Faconnierres, 2014, Domaine Stephane Magnien
Vino sottile, scorrevole, di infinita persistenza e particolare complessità. Vino con sentori di cacao, caffè, spezie, dotato di struttura nonostante la giovinezza.
- Gevrey-Chambertin 1er Cru – Lavaux St.Jacques 2016, Domaine Tortochot
I vigneti della zona da cui nasce questo vino sono stati i primi, nel lontano 1837, a dare il nome ad un paese in Borgogna con il suffisso di un vigneto: da Gevrey en montagne passò, infatti, a Gevrey Chambertin. Vino identificabile con “equilibrio incredibile”, che spicca per le note fruttate, minerali di roccia, con una splendida freschezza.
Al termine del viaggio degustativo, vi è stato un momento conviviale e di condivisione che ha permesso di apprezzare ancor più i vini in assaggio, in abbinamento alle varie portate.
Arrivederci al prossimo viaggio!