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Dalla redazione
venerdì 16 maggio 2025

Ubriacatura di poesia

Amore e Poesia...poetar d'amore

Stefania Minante


Arcadomus è un’associazione culturale con sede a Mantova all’interno del parco del Mincio. 

La sede è un edificio spettacolare dall’originale architettura di casa padronale in mattoni il cui pianterreno è costituito unicamente da una serie di archi, in un contesto rurale a ridosso del Canal Bianco. Da qui il nome dell’associazione ARCA DOMUS.

Ogni anno l’associazione propone un tema da esplorare. Il tema di quest’anno è l’Amore. Vengono proposti incontri interdisciplinari in cui il tema dell’Amore si interseca con la mitologia, la psicologia, la poesia, la letteratura, la musica, la natura e il territorio. Domenica 23 marzo, in occasione della giornata della poesia che l’Unesco ha identificato nel giorno del 21 di marzo, primo giorno di primavera, si è tenuto l’evento multidisciplinare “Amore e Poesia poetar d’amore”. La presidente Elisabetta Gesmundo ha introdotto il pomeriggio culturale dove l’amore per la poesia era il filo conduttore. L’ascolto di una serie di poesie ha dato inizio a questa “ubriacatura” di poesia. Che cos’è l’ascolto di una poesia se non lo scivolare dentro l’ispirazione di un momento?

Davide Lora, attore, ha letto un’antologia di brani di autori, spaziando dall’antica Mesopotamia, all’Egitto, la Grecia e all’antica Roma, fino a riferimenti dialettali veneto-lombardi. 

Ad intervallare l’ascolto, la musica del flauto interpretata dalla flautista Nicoletta Curreli. Dall’ascolto della poesia si è passati all’argomentare sullo stato dell’arte della poesia.

Stefano Valentini, padovano editore di Venilia Editrice e direttore de La Nuova Tribuna Letteraria, ha parlato di poesia e poeti. Che cos’è la poesia? Ci siamo mai posti questa domanda? Poesia, come espressione di un linguaggio. Viviamo in una società rumorosa di parole, talvolta vuote, provenienti da social media, tv, radio… 

Poesia è alzare gli occhi al cielo con il tentativo di rispondere ad una domanda che l’essere umano si pone e che traduce con un linguaggio comune. Poesia è un movimento interiore, riconoscerlo e tradurlo in parole. La poesia è trovare le migliori parole e metterle nell’ordine giusto. Se fino a pochi anni fa, il poeta si faceva conoscere tramite la pubblicazione cartacea, ora la rete internet ha dato spazio a molte persone di esprimersi in forma poetica e di pubblicare le proprie poesie su siti e blog. 

Stefano Valentini, concludendo, ha ribadito la vitalità di questa forma espressiva. Chiunque scriva una poesia è un poeta. Antologie pubblicate annualmente annoverano sempre nuovi poeti.  Quello che distingue un poeta da un altro è ciò che lascia in eredità, è quanto influisce sulla società. Un riferimento ai grandi poeti del Novecento che chiunque di noi porta nel cuore una loro poesia.

Ad Elisabetta Gesmundo il compito di riassumere quanto argomentato da tutti i partecipanti con osservazioni, domande, considerazioni ed esperienze personali di lettori e poeti. La poesia come una compagna, ci chiede di procedere con l’altro. E’ quella lampada che i servitori della Serenissima portavano accompagnando il loro padrone lungo le calli veneziane.  E’ uno spazio interiore, è vibrazione che arriva dalla lettura, dall’ascolto. Uni-Versi è stato un momento creativo dove tutti sono diventati poeti. Un cartoncino bianco piegato a busta racchiudeva una parola, dalla parola data una piccola poesia si è creata.

In stile Arcadomus, tutti gli eventi si chiudono con un buffet, organizzato per amore della cucina dalla padrona di casa e dal contributo di altri. Quante volte ci è capitato di assaggiare un buon cibo o un buon vino e pensare che era così buono da essere una poesia? Considerata l’occasione, il buffet è stato accompagnato a vini dolci provenienti da uve a bacca bianca e nera, spumanti o frizzanti che raccontassero il territorio.

La scelta è andata al Moscato Fior D’arancio per il Veneto e, visto che siamo in territorio lombardo, al Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese.

I vini in degustazione:

Fior d’arancio Colli Euganei DOCG Azienda Emo Capodilista La Montecchia

Uve moscato giallo.

Colore giallo paglierino luminoso. Nel calice la briosa bollicina fine e sottile esalta gli eleganti profumi di acacia, ginestra, rosa bianca, sfumature d’agrume e pesca bianca.  Al sorso il tratto aromatico del moscato è vellutato, mentre, le note di agrume donano freschezza gustativa.

Sangue di Giuda Doc Oltrepò Pavese Az. Cà del Gè 2023

Un uvaggio di uve croatina 50%, barbera 35% e 15% uva rara

Colore rosso rubino con riflessi violacei. Alla mescita l’abbondante spuma nel calice manifesta profumi fragranti di piccoli frutti freschi, ribes, mirtillo, ciliegia, mora, tocchi di viole di prato. Al palato il sapore è delicatamente dolce. Forte è il richiamo fruttato con accenni speziati.

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