Claudio Serraiotto
Siamo in Val d'Adige, trentina, tra le propaggini settentrionali dei Monti Lessini a est e il monte Baldo a ovest, a pochi chilometri dal confine con la Provincia di Verona. Il complesso edilizio nasce più di mille anni fa su via romana come monastero dei crocigeri italiani (anche crociferi o cruciferi, ovvero portatori della Croce) ordine ospedaliero, soppresso nel 1656. Successivamente è stato trasformato in azienda agricola e residenza nobiliare, ora dei Marchesi Guerrieri Gonzaga che ne sono appassionati custodi. Oggi la Tenuta San Leonardo ( 300 ha, di cui 31 circa a vigneto) è un giardino di vigne, bosco, essenze arboree rare e rose, protetto dalle imponenti montagne trentino-venete che smorzano i freddi venti nordici, mentre il fondovalle accoglie e regala di giorno il tepore del vicino lago di Garda. Abbiamo ammirato anche una rara e straordinaria pianta di Wollemia nobilis di origini australi. Qui si producono vini rossi con vitigni di origine bordolese, cabernet sauvignon, carmenere, merlot, e più recentemente, prove di cabernet franc (non ancora in commercio), nonchè un vino rosato, colore tenue di stile provenzale, un Lagrein. Il carmenere è coltivato in 6 ha, a pergola, per non rendere il prodotto troppo concentrato che riulterebbe in contraddizione con la filosofia aziendale, su terreno sciolto, misto di sabbia, ciottoli e argilla, l'antico letto dell'Adige, tranne una parcella a coltivazione più recente, a spalliera, su terreno più elevato di origine morenica. Il cabernet sauvignon è coltivato su 15 ha a spalliera, così come il merlot ( 9 ha) e il lagrein (1,5 ha). La ridotta esposizione solare estiva ( limitata al mattino con tre ore di ritardo dai sovrastanti Lessini, e al pomeriggio con tre ore di anticipo dal Baldo) e i venti freddi serali che scendono in effetto dolina, sono ideali per un progetto di rossi verticali. La vendemmia è conseguentemente ritardata e questo consente di avvicinarsi ad una ideale coincidenza tra maturazione tecnologica e fenolica e a non portare vinaccioli verdi in fermentazione. La tenuta è un mondo antico dove le pazienti pratiche di cantina sono ancora assolutamente artigianali e ogni parcella è vinificata e maturata distintamente. Si creano vini che sono distinguibili e riconoscibili nel panorama dell’ enologia italiana per freschezza, equilibrio ed eleganza, senza potenza esagerata. Molte delle persone che partecipano alla creazione dei vini della tenuta sono addirittura nate e cresciute nel borgo San Leonardo e contribuiscono a determinarne il carattere e l’identità. Nel 1982 nasce il primo vino a etichetta "San Lorenzo", il must aziendale. Dall' anno '85 al '99 l'azienda si è avvalsa della collaborazione del celebre Tachis, arcinoto per i Supertuscans, a cui è subentrato il Dott. Carlo Ferrini, uno degli attuali più noti enologi. Il mood bolgherese si sente.
Ci vengono presentati anche dei vini bianchi, un metodo Classico, un sauvignon e un fantastico riesling renano maturato in barrique.
Grazie a Dott. Francesco Salano per l'organizzazione.
Foto di Martina Faccin
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degustazione di otto vini: