Aldo Naddeo
Una delle più belle uscite di Ais Verona alla scoperta della più importante cantina ligure.
La Cantina Lvnae è un bellissimo esempio di passione e rispetto per le radici storiche e naturali della Liguria. Fondata nel 1966, prende il nome da Portus Lunae, richiamando le sue origini antiche e il legame con il territorio. La storia inizia con Paolo, che ha deciso di dedicarsi alla terra dopo aver lavorato in fabbrica, coltivando solo tre ettari di proprietà e vendendo i suoi prodotti porta a porta, in un’epoca in cui il vino era un alimento quotidiano. Con cura e attenzione, la qualità del vino è migliorata nel tempo, portando anche all’acquisto di uve da altri conferitori.
Con il passare degli anni, Lvnae diventa un nome importante nel panorama locale, e grazie all’impegno dei figli Diego e Debora, si rafforza l’obiettivo di far crescere ulteriormente questa realtà familiare, portando avanti con passione il lavoro del padre. Nel 2015 nasce il progetto di una nuova cantina, completato nel 2023, caratterizzata da uno stile moderno e contemporaneo, realizzato con materiali locali. Le mura perimetrali, riprodotte da un artigiano con pietre del territorio, richiamano i muretti a secco tipici della Liguria, mentre un piccolo anfiteatro in marmo di Carrara ricorda l’area archeologica vicino ai vigneti affacciati sul mare. La struttura si inserisce armoniosamente nel paesaggio, con una teca che mostra la stratificazione dei terreni circostanti e travi di ontano che contornano la cantina sotterranea, simbolo di un design rispettoso dell’ambiente e della tradizione locale.
Esperienza degustativa:
Cuvee Lunae metodo classico millesimato 2019 36 mesi, brut, 50% vermentino 50% albarola
Spuma bianca ricca, paglierino scarico, luminoso e vivace. Subito profumi fruttati di pesca e mela golden. Si apre su note di erbe aromatiche richiamanti salvia, rosmarino e santoreggia. Palato saporito, molto fresco, continui ricordi marini al sorso. Molto interessante
La Bianca, Liguria di levante igt 2024, 80% vermentino, 20% malvasia di candia
Giallo paglierino poco carico ma appare molto luminoso e riflettente. Naso intenso, presenza aromatica dettata dalla malvasia tendente al dolce. Frutta che ricorda una pesca noce e refoli erbacei di bosso. Sorso di buona acidità con forte presenza sapida, richiamo continuo alla beva.
Albarola Colli di Luni Doc 2024
Verdolino pieno con sfumature paglierine mature. Sentori vegetali in prima olfazione, floreale con ricordi di asfodelo e macchia mediterranea di contorno. Palato con questo costante fil rouge saporito che stimola la salivazione e fa scivolare brillantemente il vino al palato.
Etichetta nera Colli di Luni Doc 2024
Vermentino in purezza, verdolino intenso, luminoso, riflette la luce nel calice. Naso complesso con sentori di fiori bianchi, gelsomino e tiglio. Sentori richiamanti frutta ancora da maturare come una pera abate e lievi richiami dolci di litchi. Palato secco, sempre saporito di grande beva. Elegante nel suo complesso molto piacevole.
Cavagino Colli di Luni Doc 2023
Un vermentino fuori dagli schemi, il colore è subito più carico, un giallo paglierino intenso con lievissime sfumature dorate. Olfatto con sentori agrumati, mirto e foglia di elicriso. Palato asciutto, saporito, richiami tendenti al dolce dovuti a una parte della massa fermentata in barrique. Pulito e non manca di acidità. Ottimo vino.
Visita alla Larderia Giannelli di Colonnata
Nella strada di ritorno quasi d’obbligo una visita alla Larderia Giannelli non la si vuol fare? Azienda che dal 1953 si dedica alla lavorazione delle parti esterne del maiale, come il lardo, la pancetta e il famoso guanciale, considerato il re tra questi prodotti. La visita è iniziata nel reparto produttivo, situato sotto, dove il profumo intenso e invitante ha subito stimolato la salivazione. Ci hanno spiegato passo passo il processo di produzione: il lardo viene messo in una conca di marmo di Carrara, una vasca tradizionale che rappresenta una vera e propria cultura locale. Qui, il prodotto rimane in salamoia per circa sei mesi, insaporito con sale, pepe, rosmarino e aglio, ingredienti che ne esaltano il sapore e rispettano le antiche tradizioni. Dopo questo periodo di stagionatura, il lardo viene tagliato e pronto per essere venduto. La conca di marmo, un elemento simbolico e storico, testimonia come questa lavorazione sia radicata nella cultura del posto, mantenendo vivo un metodo che si tramanda da generazioni. È stato affascinante scoprire come tradizione e passione si uniscano in ogni fase di questo processo artigianale.