Redazione AIS Treviso
Una parola, da sola, può racchiudere molte identità. “Incroci”, sono quelli pensati dal professor Luigi Manzoni quasi un secolo fa, quando sperimentava nuove combinazioni di vitigni per vini che prima non c’erano, sulle colline di Conegliano e tra le aule della più antica scuola enologica d’Italia, l’Istituto GB Cerletti.
“Incroci Manzoni” sono le sue creature, soprattutto quel Manzoni Bianco, riesling renano e pinot bianco, codice 6.0.13 capace di esprimere finezza, equilibrio ed eleganza.
“Incroci di cultura” è stato allora l’invito che Ais Veneto ha portato nel chiostro di Santa Caterina, nel cuore di Treviso, lo scorso 20 ottobre. Incrociarsi è incontrarsi. Parole simili, per aprire nuove possibilità e cioè quelle della conoscenza, ancora meglio se negli spazi esterni di uno dei più importanti musei e tesori culturali cittadini.
Giornata propizia: 47 produttori da tutto il Veneto e non solo, con oltre 150 etichette e una trentina di varietà nei banchi di assaggio uno a fianco all’altro non sono un’occasione da tutti i giorni. Lo hanno capito i 500 partecipanti che sono stati cullati da una domenica di sole tiepido in un’esperienza fino ad oggi inedita. Le tre masterclass hanno aggiunto un’occasione di approfondimento in più, per esplorare la storia degli Incroci Manzoni, le espressioni di Manzoni Bianco nella Doc Piave e Venezia e le espressioni di Manzoni Bianco fra territori e annate diverse. I banchi di eccellenze gastronomiche nel chiostro piccolo hanno aggiunto un tocco goloso alla giornata.
È un passo in più, importante, in un cammino che si sta definendo: meno di un anno fa, la delegazione di Ais Treviso aveva riunito in una serata il Timorasso tortonese e il Manzoni Bianco, trevigiano soprattutto. “Un grande bianco che il mondo deve ancora conoscere” fu il messaggio che ci portammo a casa da quell’incontro, alla presenza del “papà” del Timorasso, Walter Massa. Ed era un messaggio riferito a entrambi i vini.
Assaggiare, confrontare, scoprire: la sfida è tutta qui, ancora oggi, ed è quella di allargare gli orizzonti di un vino capace di sorprendere i molti palati che ancora non lo hanno incontrato. O incrociato.