Wine Experience
Dalla redazione
mercoledì 5 dicembre 2018

Scotch Whisky e Blue Cheese

UN ORIGINALE AZZARDO BEN RIUSCITO

Giuseppe Conte


L’Hotel Galileo di Padova mercoledì 28 novembre, ha ospitato un’altra serata interessante e intrigante, proposta dalla delegazione AIS di Padova. L’evento è stato presentato ponendo una domanda: potrebbe essere un azzardo abbinare il whisky ai formaggi erborinati?

L’entusiasmante percorso in cui ci ha condotto Roberto D’Alessandro, consulente e Spirit Ambassador del gruppo Menegalli Spirit’s, alla fine ha convinto i numerosi presenti che l’originale abbinamento non solo ci può stare, ma è davvero piacevole e quasi sempre armonioso ed entusiasmante. Roberto ha dedicato la prima parte della serata a raccontare, con maestria e competenza, di questo antico distillato e delle regioni (Isole) della Scozia, dove viene prodotto e conservato prima di essere esportato in tutto il mondo. Orzo e acqua sono i due elementi indispensabili; ogni distilleria, infatti, è sul letto di un fiume, e qualora non fosse così, l’acqua che serve per il raffreddamento, la pulizia e la germogliazione-maltazione sarà trasportata in distilleria tramite un canale artificiale. L’acqua poi uscirà e verrà riversata nel fiume o nel canale, con la stessa purezza di quando è entrata.

Le isole o zone più vocate per la produzione di whisky sono: Islay, Island, Lowland, Highland, Speyside, Campbeltown. Ogni distilleria, anche se una di fronte all’altra, ha caratteristiche diverse che dipendono dalla torba usata, dal tipo di botti e dalla loro tostatura, dalle caldaie, dagli alambicchi e dalla distillazione che può essere continua, discontinua con due alambicchi e discontinua con tre alambicchi, come ad esempio nelle Lowland. Il risultato finale è naturalmente diverso ma sempre con eccellenti scotch whisky riconosciuti come Blended, unione di 30-40 tipologie, o Vatted, unione di single malt, e quindi di un’unica distilleria, con almeno tre anni in botte nel territorio scozzese.

L’eccellente lezione è terminata non solo analizzando le diverse zone scozzesi, ma anche parlando dei legni usati per le botti e con gli opportuni consigli su come degustare al meglio un whisky, ricordando che la pungenza, dovuta all’alcol, si avverte sulla parte anteriore della lingua, mentre un whisky più invecchiato, di 15-20, anni punge la lingua nella sua parte posteriore-finale.

Siamo passati quindi al tanto atteso momento della degustazione dei whisky e dei relativi formaggi erborinati abbinati, ottimamente presentati e descritti dalla nostra collega Maria Roberta Stefan.

 

Primo abbinamento: Ledaig 12 Y.O con Blue Shoropshire. Whisky invecchiato in botti di ex bourbon ed ex sherry. Ci hanno colpito i dolci profumi di miele, frutta passita e cotta, un tocco di uva sultanina e note agrumate con sentori di cioccolato al latte. In bocca piacevole ritorno delle sensazioni iodate che ricordano il mare. Nel formaggio chiare presenze fumose che ben si sono abbinate con questo elegante distillato.

 

Secondo abbinamento: Benromach 10 Y.O. con l’erborinato Blue di capra. Prodotto in Speyside, affinamento per 9 anni in botti di ex sherry per il 20% e in botti di ex bourbon per l’80%, nel 2017 è stato riconosciuto come il miglior whisky torbato. Colore ambrato più scuro del precedente, al naso note di torba fresca, banana matura e ananas, un chiaro sentore di sherry ma anche mela verde e cioccolato alla nocciola con un finale di cannella. Al gusto è risultato oleoso, con una chiara presenza di crema pasticcera. Presenti anche le note caratteristiche del legno con un’intensa presenza di torba e una chiusura di lamponi e more. Aggiungendo due gocce d’acqua è emerso il gusto del malto tostato con una lunga persistenza che richiama una sottile nota affumicata. Il Blue di capra, prodotto ad est del lago di Lecco, è stato premiato come miglior formaggio erborinato. In bocca morbido e cremoso, un’ottima sapidità ben equilibrata dalla giusta acidità. Nell’abbinamento il Benromach ha leggermente coperto il formaggio, di cui è comunque rimasta la cremosità.

 

Terzo abbinamento: Bladnoch 1993 Bottled 2016 con Roquefort AOC. Un sigle malt prodotto nelle Lowland (terre rosse), con affinamento in botti di ex sherry. All’olfatto chiari sentori floreali, menta fresca e frutti tropicali con una nota di malto. Un tocco di erba appena tagliata e frutta secca, a seguire miele di acacia e mandorla. Al palato è entrato morbido, delicato e con una speziatura di pepe, ma anche kiwi e con un piacevole finale di pesca. Aggiungendo due gocce d’acqua è emerso il cioccolato fondente con note di mirtilli, acqua di rosa e nocciola. Abbinamento con il Roquefort AOC proveniente dalla Occitania, comune di Roquefort-sur-Soulzon, zona meridionale della Francia e stagionato in grotte. Questo formaggio di pecora si è dimostrato salato, con buona acidità e un finale piccante. Abbinamento ben riuscito, grande rotondità e una bocca ben pulita.

 

Quarto abbinamento: Caol Ila 2004 Hermitage con Gorgonzola DOP. Whisky invecchiato 13 anni, proveniente dall’Islay, isola  delle Ebridi, con 40 km di coste sferzate dal vento e dalla pioggia, priva di alberi, ma ricca di torba, erica, alghe e sale, che caratterizzano in modo indescrivibile le 3.950 bottiglie prodotte. Di colore ambra, con un profumo complesso, chiare note di frutti rossi (ribes), albicocca e prugna secca. Un delicato sentore di torba e una chiusura di carne stagionata. Sapore cremoso con cenni di liquirizia, lampone maturo e ribes. Un lungo finale che richiama il pepe, ma anche il rovere affumicato. Il Gorgonzola DOP, prodotto esclusivamente con la mungitura del mattino, è risultato burroso e persistente, ottimo l’abbinamento con questo elegante whisky.

 

Quinto abbinamento: Glynelish 2005 bottled 2018 con Cabrales DOP. Un single malt, proveniente dalle Higland, con affinamento di 12 anni in botti di ex sherry. Whisky con profumi ricchi e complessi, presenti sentori di ciliegie candite, frutta secca e fiori d’arancio. Gusto intrigante con chiare presenze di zenzero, prugna cotta e cioccolato al latte. Un tocco di marmellata di arance e un finale di frutti di bosco maturi. Aggiungendo due gocce d’acqua si notano la lunga persistenza e un sentore di lime. L’erborinato Cabrales DOP, antico formaggio derivante da pastorizia pura, proveniente dalla Spagna, ha espresso un gusto piccante e una pasta granulosa, molto persistente in bocca. Anche in questo caso l’abbinamento è risultato ben riuscito e armonico con un finale in bocca molto fresco.

 

L’interessante serata si è conclusa con la convinzione che l’originale azzardo abbia avuto successo grazie non solo agli eccellenti prodotti degustati, ma anche alla bravura e alla competenza di Roberto e Roberta, che hanno sapientemente proposto degli ottimi abbinamenti, apprezzati e applauditi da tutti i partecipanti. Il nostro delegato Alberto Romanato ha, come al solito, ben condotto la serata, che si è conclusa con l’assaggio di uno squisito pasticcio.

 

Foto a cura di Rossano Moretto

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