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Dalla redazione
giovedì 22 gennaio 2015

All'ombra del Gigante Siciliano

500.000 anni fa si apriva sul sul fondo del Mar Mediterraneo una ferita da cui il magma fuoriusciva incessante. Nasceva il vulcano attivo più grande d'Europa: l'Etna.

Corinna Gianesini


L'Etna è un gigante di 3350 metri di altezza, una presenza incombente, che allo stesso tempo affascina e spaventa per le sue improvvise escandescenze. Con le continue eruzioni il vulcano modifica costantemente il paesaggio attorno a sé portando alla luce materia sempre nuova dalle viscere della terra, ricca di silicio, cobalto e altri minerali che rendono fertile il terreno.

La vegetazione è variegata e fitta alle falde dell'Etna: coltivazioni di oliva, pistacchio, nocciola e altri alberi da frutto si fanno spazio tra le radure boschive e le colate laviche. E poi c'è la vite, coltivata in questa zona fin dall’antichità. Alcuni ritrovamenti ne testimoniano la presenza già 3000 anni fa, ma furono i Greci, nel V° secolo a.C., ad introdurre il sistema di coltivazione ad alberello.

Il vulcano ha donato un suolo fecondo, ma ha preteso che fosse l'uomo ad adattarsi alle sue forme. La lava con cui il vulcano aveva ricoperto e arso il terreno è divenuta la pietra con la quale i contadini hanno costruito i terrazzamenti delle vigne ed i palmenti, piccole costruzioni in cui si eseguivano le prime operazioni di torchiatura manuale.

L'Etna ha un ruolo decisivo nelle variazioni climatiche di questa zona: l'esposizione e l'altitudine dei versanti determinano microclimi diversi, con differenti temperature e precipitazioni. La cima del vulcano d'inverno si ricopre di una coltre di neve che perdura a lungo e sfida la mite primavera siciliana. L'ombra fresca del gigante si estende a nord, abbassando la temperatura anche di 15 gradi rispetto agli altri versanti, e corroborando le viti che vi risiedono,

Gli autoctoni rossi sono il Nerello Mascalese, austero e tannico ma povero di antociani, ed il Nerello Cappuccio, detto anche Mantellato, ricco di polifenoli. La varietà autoctona a bacca bianca principale è il Carricante, coltivato ad altitudini elevate nel versante est del vulcano. Le uve di questo territorio non possono vivere senza il vulcano, che regala loro nutrimento, mineralità, nerbo e riparo dalla calura estiva.

La delegazione di Verona ha organizzato il prossimo 5 febbraio una degustazione interamente dedicata ai vini dell'Etna, guidata dal Sommelier Professionista Pietro Caravello, delegato AIS di Messina:

un'occasione da cogliere per cominciare a conoscere il gigante siciliano ed i suoi vini.

Eventi da non perdere
L’ETNA: conoscere il vulcano attraverso i suoi vini
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Giovedì 5 febbraio la delegazione di Verona presenterà presso la sala
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