Paolo Bortolazzi
Definita dai re che qui vi soggiornavano Jardin de France, la Loira è caratterizzata da suoli e differenze climatiche marcate che nel tempo, grazie anche alla mano dell’uomo, hanno creato forti diversità nei vini prodotti.
Terzo polo vitivinicolo di Francia e secondo produttore di vini spumanti dopo la Champagne, conta circa trecentomila ettari distribuiti a macchia di leopardo lungo il corso del fiume Loire, che dal sud del Massiccio Centrale attraversa tutta la Francia fino a Nantes dove sfocia nell’Atlantico.
Il clima varia molto nelle diverse macroregioni viticole. A Nantes è prevalentemente mite e umido con inverni freddi, stesso clima nell’Anjou-Saumur, mentre all’interno verso Touraine diventa più continentale con inverni rigidi ed estati calde. Decisamente continentale invece nella zona di Sancerre e Pouilly.
Anche il terreno presenta caratteristiche marcatamente diverse: argille e sabbia nella zona del Muscadet, pietre e ardesia nella zona dell’Anjou, gesso e tufo nell’area di Saumur.
Sancerre e Pouilly, dove si producono i vini migliori, sono caratterizzate invece da terreni a base di argilla calcarea mista a gesso e silicio.
I vitigni di maggiore importanza sono soprattutto quelli bianchi. Muscadet, che non è un vitigno ma bensì il nome di un vino prodotto con l’uva Melon du Borgogne, lo Chenin Blanc e il Sauvignon Blanc. Per i rossi invece il più diffuso è indubbiamente il Cabernet Franc, ma sono presenti anche Gamay, Pinot Noir, Cabernet Sauvignon e il Grolleau, vitigno base per i rosati dell’Anjou.
Questi i principali temi che tratteremo nelle due serate dedicate a questa regione, un viaggio stimolante che, grazie alla competenza del presidente di AIS Trentino Mariano Francesconi, ci permetterà di approfondire le conoscenza dei vini e delle bellezze del territorio.
