Wine Experience
Dalla redazione
lunedì 26 giugno 2023

Loira sfavillante bellezza

Parte prima

Maria Grazia Melegari


"La Loira? Si dovrebbe piuttosto dire le Loire, al plurale”. Samuel Cogliati Golier ha iniziato così il viaggio affascinante che ha condotto i partecipanti al Master di Ais Verona tra i terroirs, le denominazioni e i vitigni del fiume più lungo di Francia. Un mosaico di oltre 57.000 ettari vitati e 51 Appellations che si condensa in una ricchezza eterogenea di vini, accomunati da "luminosità, freschezza e grazia”.

Dal Massiccio Centrale, alla Touraine, all’Anjou, ai Pays Nantais, percorrendo la Loira dalla sorgente alla foce, tredici vini hanno scandito il percorso di approfondimento sul cabernet franc, il gamay, lo chenin, il sauvignon blanc e il melon de Bourgogne, in una degustazione che è andata oltre i tecnicismi, per regalare delle vere e proprie foto a colori di profumi e sapori. Cerchiamo di raccontarvela nel modo più fedele possibile, lasciando alla lettura del libro di François Morel “Loira, il territorio, i vignaioli, i vini l’approfondimento puntuale sulle caratteristiche pedoclimatiche, i vitigni e le denominazioni. Samuel Cogliati Gorlier, che ringraziamo di cuore per la preziosa serata, ne ha curato la recente riedizione.

La degustazione - I vini rossi

 

tes-du-Forez Gamay Migmatite”2020 - Les Vins de La Madone

Siamo in Alvernia, dove Gilles Bonnefoy produce in biodinamica nella piccola denominazione Côtes-du-Forez, una delle quattro del Massiccio Centrale, dedicata particolarmente a rosati e rossi da gamay.
Migmatite evoca la struttura argilloso granitica dei suoli dove si trovano le vigne di 48 anni a un’altitudine di 500 m s.l.m.
Rosso rubino intenso, al naso è cremoso, nitido e offre la pienezza del frutto: composta di fragole e rabarbaro, con cenni balsamici e di spezie. Immediato, caloroso, nel senso di accogliente. Bocca di assoluta freschezza, punteggiata dalla grana rugosa del tannino che rivela gioventù.  Bidimensionale, agile e suadente nella sua finezza.
Gamay 100%. Uve raccolte a mano e non diraspate, fermentazione spontanea con pied de cuve, macerazione di 14 giorni a temperatura controllata, affinamento in inox e blanda filtrazione.

 

Bourgueil Dilettante” 2020 - Domaine Breton

Nel’areale della Touraine, sulla sponda destra della Loira, Bourgueil, è speculare a Chinon e condivide la vocazione ai rossi piuttosto leggeri e di carattere da cabernet franc in purezza. Pierre e Catherine Breton (breton è anche il nome locale del cabernet franc!) producono in biologico-biodinamico.
Rubino di bella trasparenza. All’olfatto è diretto, con note erbacee e un leggero fumé. Naso fitto di ribes rosso e frutti di bosco, gambo d’asparago, erbette crude e una florealità sottile ma penetrante. È fresco, nordico, cangiante, dinamico, selvatico e austero. Emergono senape in grani, pepe, note ematiche, ferrose e affumicate. La bocca è confortevole e di impatto, entra setoso e succoso, poi riporta nell’ultimo terzo tannino e acidità un po’ abrasiva che allunga quasi all’infinito. Finale amaro, chinato e sapido. Macerazione carbonica per 3 settimane, fermentazione spontanea, affinamento in barrique di 3° passaggio.

 

Saint Nicolas de Bourgueil La Croisée”2020 - Domaine de la Cotelleraie

Prolungamento occidentale della deniminazione Bourgueil, ne condivide la vocazione al cabernet franc su suoli più ciottolosi. Gèrald Valléè conduce le vigne in biologico.
Rubino brillante e compatto. Naso morbido e avvolgente, di volume, con un frutto maturo e succoso: mora e ciliegia; meno vegetale del precedente e più cremoso, con note di macchia mediterranea, capperi, erbe macerate e salamoia. Profondo e confortevole. La bocca ha un cuore acido, aspro e amarognolo, avvolto in un guanto vellutato. Uso del legno grande per fermentazione spontanea, fermentazione malolattica e maturazione.

 

Chinon Rouge Clos Guillon” 2020 - Domaine Baudry

Anche a valle di Tours, sulla sponda sinistra, domina il cabernet franc. Bernard Baudry e il figlio Matthieu conducono in biologico un’azienda di 30 ettari che è uno dei riferimenti della denominazione.
Rubino intenso, al naso è un po’ trattenuto. Note di terra e legno bagnati, spremuta aspra di mirtillo e ribes, poi sottobosco e rimandi iodati di battigia. Austerità ed eleganza suggeriscono più struttura. Complesso nei sottili richiami ferrosi, ematici e di erbe balsamiche, mentuccia e pepe. Nel finale sottile fumé e ricordo di zucchero a velo. Ottima profondità gustativa e grande sapidità con richiami di cioccolato fondente all’uvetta. 
La massa tannica è notevole ma è un vino rilassato. Richiederà tempo per armonizzare l’acidità e la ruvidità conclusiva del tannino. Da vigne di 40 anni poste a mezza costa su terreno giallo calcareo con esposizione a sud, raccolta a mano, diraspatura, fermentazione spontanea, macerazione in legno per 20 giorni, maturazione in barrique per 16 mesi. Nessuna filtrazione.

 

Vin de France LAiglerie” 2018 - Terre de lElu

Nell’areale dell’Anjou, votato per l’80% allo chenin blanc, non mancano espressioni notevoli di cabernet franc. Charlotte e Thomas Carsin conducono 20 ettari in biologico nella Vallée du Layon.
Rubino profondo, trasparente. Naso affascinante: tabacco dolce, poi leggermente etereo, su note di smalto, pomodoro essiccato. Ampio e cangiante il bouquet, che si apre progressivamente: zucchero bruno di crema catalana, poi chinotto, arancia amara, timo, cocco grattugiato e zenzero. Carattere vispo e un po’ arrogante. Grande la piacevolezza gustativa con acidità, sapidità, morbidezza e tannino completamente fusi. Fitto e caldo, ha la setosità del cachemire. Da vigne di 40 anni nel Lieu-dit L’Aiglerie con suoli di quarzo, arenaria e calcare su roccia madre scistosa, esposizione a sud-ovest.
Vendemmia manuale, Nessuna diraspatura. Fermentazione spontanea e macerazione 4-5 settimane. Svinatura e successivo assemblaggio di vin de goutte e torchiato. Affinamento in barrique usate per 30 mesi. Nessuna filtrazione.  
 

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