Wine Experience
Dalla redazione
lunedì 23 febbraio 2015

I magnifici Colli a confronto

Un successo il derby Berici-Euganei nella degustazione del 19 febbraio

Raffaella Zanovello


Colli Berici da una parte e Colli Euganei dall'altra, si sono simbolicamente sfidati nelle espressioni dei vitigni di taglio bordolese e merlot di annata 2007, per far capire tutte le sfaccettature di due terroir diversi. Tutto esaurito giovedì 19 febbraio al Ristorante “Alla Busa” di Noventa Vicentina, con più di 70 partecipanti alla degustazione e l'intervento di ben sei produttori. A presentare il “derby Vicenza-Padova” due relatori d'eccezione: Luca Grezzani per la parte riguardante i Berici e Vito D'Amanti per gli Euganei. Nessuna sfida e tutti vincitori. Sei i vini proposti in degustazione e spiegati dai relatori. È stato prima di tutto un confronto tra territori, con due tipologie diverse di terreno i cui vini poi si sono espressi con altrettante diversità nel calice. E Vito D'Amanti è stato perfetto nel presentare la costituzione geologica, il clima e la varietà dei vitigni presenti. Carbonatico, caratterizzato da un sedimento stratificato marino per i Berici, con fenomeni di carsismo. Due i versanti principali: quello est rappresentato anche da ripidi pendii e l'ovest verso i Lessini, con un leggero declinare delle colline e mineralità ferrosa. I vitigni sono caratterizzati dal taglio bordolese: cabernet sauvignon e franc e merlot, con alcune varianti come il tai rosso. Gli Euganei sono uniti visceralmente, da sotto, dall'attività idrotermale proveniente dai Lessini. Il territorio soprastante è caratterizzato da rilievi che sembrano coni vulcanici. Diverse sono le tipologie di terreno e le rocce vulcaniche presenti, come pure diversi i tipi di trachite. Vi è una estrema variabilità del terreno anche nel giro di pochi metri e ciò si riflette sul vino. Anche qui scopriamo vini della tipologia bordolese, con caratteristiche molto diverse tra loro in base alla zona di produzione.

La degustazione

Per ogni gamma di vino assaggiato i produttori hanno preso la parola e spiegato un po' di storia della cantina, metodologie di impianto, produzione e caratteristiche del vino. Stefano Cavazza, quarta generazione della famiglia che produce vino dal 1928, ha aperto la degustazione con il Merlot Cicogna, coltivato su terreni con grande presenza di ferro, percepibile poi nel bicchiere. Un passaggio quindi nei Colli Euganei con Franco Zanovello dell'omonima cantina per il Merlot Sassonero, coltivato nei suoi 3,5 ettari. Un vino che promette longevità, ma che ha una combinazione completamente diversa rispetto al precedente. E qui è stato possibile fare una prima riflessione. Terzo vino, si rimbalza nei Berici, con Nicola Dal Maso, 5^ generazione della famiglia, e il suo Terra dei Rovi rosso, sempre annata 2007, un taglio bordolese rivisitato con l'inserimento di una parte di tai rosso. Marco Sambin invece ci riporta negli Euganei e alla sua piccola coltivazione di origine biodinamica. Il suo Marcus Igt porta il nome di famiglia, come tutti gli altri vini prodotti. La coltivazione è artigianale, il terreno non consente meccanizzazione. Qui abbiamo un taglio bordolese che è una combinazione di cabernet sauvignon e franc, merlot e una parte di syrah. Tutti stupiti da una importante massa colorante, che avvolgeva il bicchiere.

Tomaso Piovene Porto Godi ci ha condotto nella zona di Toara di Villaga, con i suoi vini che riflettono il clima selvaggio dei Berici e un territorio particolare. In questo bicchiere, di Pozzare 2007, il cabernet sauvignon e franc rievocano perfettamente le note di cioccolato e ciliegia, quasi un Mon cheri, per un vino piacevole e duraturo, quasi da meditazione. L'ultimo vino è della cantina Vignalta, Colli Euganei, con un taglio bordolese assai conosciuto, il Gemola, che porta lo stesso nome della zona di coltivazione, ossia il Monte Gemola. Claudio Serena ha spiegato come l'effetto della trachite, qui disgregata e friabile, sia così diverso dagli altri tipi di trachite. Il risultato è un vino estremamente longevo.

Interessante il coinvolgimento dei presenti, attenti e vivi in domande e richieste di approfondimento. Una Ais Vicenza Innovation se si può dire, un primo appuntamento guidato dalla presenza di tutti i produttori, che alla fine si sono convivialmente intrattenuti a scambiare le ultime opinioni, a calice ormai vuoto.

articoli correlati
Vinitaly 2025: Tour tra le gemme d’Italia
lunedì 21 aprile
Parte II: Il sud e le isole
Itinerari del Gusto
sabato 19 aprile
Ostriche, proviamole con
A contatto con il produttore: Corte Quaiara
venerdì 18 aprile
Equilibrio dalla terra al bicchiere
Alto Adige in Rosso
mercoledì 16 aprile
Un viaggio tra stili, vitigni e paesaggi