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Dalla redazione
sabato 26 ottobre 2024

Riedel

Il calice non è un dettaglio

Sandra Bertelle


 

Una serata di formazione per sommelier, degustatori esperti, corsisti e amatori.

AIS Veneto ha scelto Padova per ospitare Stefano Canello del gruppo Riedel. Con la sua guida abbiamo potuto constatare come forma e materiale influenzino la percezione delle sfumature varietali del vino.

È stata utilizzata la linea di calici “Riedel Veloce” in cristallo soffiato a macchina: i più leggeri tra i soffiati a macchina dall’azienda.

Siamo tutti d’accordo: bere bene fa star bene, tutti i nostri sensi partecipano alla gioia. Il brindisi inizia con l’argentino suono del cin-cin beneaugurante. A seguire la vista, l’olfatto, il gusto e il tatto forniscono indicazioni sensoriali sul carattere, la storia e  il valore del prezioso liquido. 

Il prezioso liquido chiamato vino è diverso per vitigno di provenienza, inoltre, influiscono tipologia e modello di riferimento, tecniche di vinificazione, impronta stilistica del vignaiolo. Tante variabili che richiedono un calice specifico.  Riflettiamo: in cucina abbiamo un set di coltelli diversi da utilizzare per i diversi tagli, acquistiamo scarpe e borse per ogni occasione, mazze da golf adatte alle condizioni ambientali del green. Perché ci accontentiamo del cosiddetto “calice universale”?

Non a caso il progetto aziendale si chiama Grape Varietal Specific: a ciascun vino il proprio calice, che ne esalti le specificità. Ogni calice è nato della collaborazione tra la famiglia Riedel, amanti del buon bere, produttori e sommelier. Insieme hanno creato, non un semplice bicchiere, ma lo strumento in grado di comunicare e trasmettere le sensazioni che ogni vino può regalare.

Sembra incredibile? Vediamo cosa è emerso.

Un semplice “allenamento” con l’acqua fresca ha consentito di sperimentare come l’apertura del bevante veicoli il liquido verso una zona ristretta o lo distribuisca in tutto il cavo orale. 

E il vino? A nostra disposizione 4 calici per 4 vini: Sauvignon Blanc, Chardonnay con passaggio in legno, Pinot Nero, Cabernet.

Il varietale fresco e fruttato del Sauvignon, valorizzato dalla forma slanciata, risulta poco persistente e vagamente amaro nei calici con apertura ampia.

Il complesso bouquet e la struttura dello Chardonnay risultano in equilibrio e armoniosamente persistenti nel calice appropriato. Un calice inadeguato evidenzia la predominanza di un carattere su tutti, con effetto decisamente poco armonico.

Analoga l’esperienza con Pinot Nero: i delicati profumi di piccoli frutti rossi, la nota di violetta, l’accenno di tostatura impressa dal legno sono esaltati dal calice ampio e alto.

Il Cabernet riserva, infine, esprime tutta la sua forza di frutta e fiori, di china e rabarbaro nel calice alto e poco svasato - quello che più assomiglia ad un “universale” – ..Franz Riedel mi perdoni!

Sembra incredibile, eppure è così!

Un plauso anche all’abilità organizzativa del nostro delegato Rossano Moretto. Ha coordinato con precisione l’allestimento di una sala affollata e l’accurato assetto delle postazioni di assaggio. 

 

I vini degustati:                                                                                                                                          

 

Sauvignon Blanc 2023 – Palliser Estate New Zealand                                                                                 

Chardonnay Sicilia DOC 2022 – Planeta                                                                                                                                  

Pinot Noir Alto Adige DOC 2022 – Cantina Girlan                                                                                                        

Cabernet Riserva Alto Adige DOC 2018 – Tenuta Hans Rottensteiner

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