Dalla redazione
sabato 19 ottobre 2019

Tutela e accoglienza

Nuovi spazi per interpretare l'accoglienza enoturistica

Redazione


Villa Bassani Brenzoni è la nuova sede del Consorzio di tutela, oltre che del nuovo museo della cultura vitivinicola del territorio. 

Una nuova sede per il Consorzio Vini Valpolicella. Dopo oltre dieci anni a San Pietro in Cariano, gli uffici si sono spostati presso la prestigiosa sede di Villa Bassani – Brenzoni di Sant’Ambrogio di Valpolicella. La Villa, che risale al XIII secolo, è costituita da più nuclei edilizi di epoche e di stili diversi modificati nei secoli. Oggi è base operativa del Consorzio e delle sue attività, in primis il “Valpolicella Education Program” che, giunto alla sua seconda edizione, aprirà tra qualche mese le iscrizioni per il prossimo corso, volto a creare nuovi Valpolicella Wine Specialist che sappiano comunicare nei loro paesi i vini del territorio e coi quali poter collaborare nel tempo.

Inoltre, grazie alle bellissime sale espositive, la villa si trasforma in un vero e proprio museo illustrativo ed esplicativo del vino, dei vigneti, dei vitigni e della loro lavorazione, della vendemmia e della vinificazione, delle produzioni vitivinicole legate al territorio della Valpolicella. Il Consorzio si è proposto di provvedere al recupero e alla valorizzazione edilizia degli spazi architettonici, allestendoli con arredi compatibili sia con il contesto monumentale e il prestigio della villa, sia con le attività che verranno organizzate per contribuire al prestigio del territorio della Valpolicella e all’incremento del turismo motivazionale.

La villa diviene quindi simbolo e punto di riferimento del mondo vitivinicolo della Valpolicella, e cioè del maggiore settore di prestigio di una ruralità che nella sua immagine verrebbe a fondersi con storia, arte e tradizione. «Qui, si potranno organizzare convegni, degustazioni ed esperienze interattive dirette per i turisti in visita, e il vino, che è un prodotto esperienziale, dove la componente degustativa risulta essenziale alla conoscenza e al coinvolgimento emotivo del prodotto, la farà da padrone», spiega Olga Bussinello, direttore del Consorzio Vini Valpolicella. «I vini della Valpolicella non si declinano infatti in un’unica variante, quanto piuttosto in molteplici interpretazioni, ciascuna delle quali con peculiarità proprie, quasi fosse un piccolo microcosmo, espressione poliedrica di un territorio unico e straordinario fatto di humus, sassi e vigne che l’opera dell’uomo ha reso nei secoli ineguagliabile», conclude il Direttore.

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