Redazione
Eh sì, abbiamo proprio detto responsabilità, e non a caso: la bottiglia è il contenitore dentro cui riposa il vino, spesso per anni. È responsabile della perfetta evoluzione dei suoi colori, profumi e sapori.
Per secoli il vino è stato conservato in recipienti dalle molte forme e materiali: anfore di terracotta, vasi di ceramica, otri di pelle e cuoio. La comparsa del primo contenitore a forma, più o meno, di bottiglia risale al Rinascimento, quando il vino era conservato in recipienti di vetro avvolti da un sottile rivestimento di vimini. Tuttavia, fino al Settecento il vino era commercializzato in botti o in grandi anfore e poi erano gli osti ad occuparsi della vendita al dettaglio.
Solo all’inizio dell’Ottocento, in Francia, si è diffuso l’uso di produrre bottiglie in vetro soffiato, basse e di forma panciuta, dalle quali hanno avuto origine tutte le attuali tipologie.
Già, ma perché ne esistono di così tante forme e dimensioni? Ve lo raccontiamo ora, elencandovi le diverse tipologie di bottiglia in vetro attualmente in uso: infografica da salvare compresa.
L’albeisa è impiegata per gli austeri vini rossi piemontesi da lungo affinamento. La borgognona o borgognotta, invece, viene usata per diverse tipologie di vino, soprattutto i grandi vini di Borgogna. La bocksbeutel ha una forma particolare e panciuta, e il suo impiego è limitato soprattutto ai vini bianchi della Franconia, di cui è originaria, o per alcuni vini portoghesi.
Porto è il nome della bottiglia impiegata per i vini di Porto e altri liquorosi prodotti nella penisola iberica, come Madera e Sherry. L’anfora è impiegata in Francia per i vini della Provenza e in Italia soprattutto da un’azienda produttrice di Verdicchio.
La bordolese la conosciamo bene tutti: è la bottiglia più diffusa, impiegata per diverse tipologie di vino, soprattutto per i grandi rossi di Bordeaux, zona di cui è originaria. Ne esistono anche due sottocategorie: la bordolese a spalla alta, oggi molto usata per i vini rossi, e la bordolese piccola, diffusissima per i vini dolci.
La champagnotta è impiegata per Champagne e tutti gli spumanti ottenuti con la rifermentazione in bottiglia ed è molto simile alla classica borgognona. Ha fondo incavo, ideato perché resista alle forti pressioni interne. Rispetto a questa, la champagne cuvée ha una forma un poì più allargata alla base e il collo è leggermente più lungo.
La renana (o alsaziana), originaria della valle del Reno, ha una forma allungata e slanciata ed è impiegata soprattutto per i vini bianchi. Grande conclusione con la marsalese che, come suggerisce il nome, è la bottiglia del Marsala, molto simile a quella di altri vini liquorosi.
Ecco, svelati tutti i segreti sulle bottiglie di vino! Ora, quando andrete al supermercato o a mangiare fuori, saprete riconoscerne ogni tipologia come veri intenditori. Alla vostra salute!
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