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Dalla redazione
lunedì 26 febbraio 2018

Franciacorta, storie di vite e bollicine

Serata di approfondimento dedicata al Franciacorta

Vanessa Olivo


In ambito vinicolo italiano vi sono pochi marchi ai quali la normativa comunitaria riconosce la possibilità di indicazione senza altri termini qualificati, ovvero Franciacorta, Asti e Marsala. La delegazione AIS di Venezia ha voluto dedicare la serata di mercoledì 14 febbraio proprio al Franciacorta, raccontato da un relatore d’eccezione, Nicola Bonera, vincitore di numerosi titoli e concorsi AIS, che con maestria e grande competenza ha saputo condurre i presenti nell’approfondimento di questa celebre bollicina.

Un territorio costituito da una sorta di anfiteatro morenico esteso a sud del lago d’Iseo in terre denominate “francae curtes”, corti affrancate, chiamate così perché nel corso del Medioevo erano state assegnate a piccole comunità di monaci benedettini che godevano dell’esenzione di dazi, tributi o tasse in cambio della bonifica e della lavorazione della terra a loro affidata.

Alle origini del vino Franciacorta c’è un incontro avvenuto nel 1954, quello tra l’enologo Franco Ziliani e Guido Berlucchi, i quali, dopo vari esperimenti, nel 1961 imbottigliarono le prime 3000 bottiglie di quello che allora veniva chiamato “Pinot di Franciacorta”, prodotto con il metodo della rifermentazione in bottiglia.

Dal punto di vista normativo, la peculiarità del Franciacorta è quella di essere stato la prima DOCG in Italia esclusivamente dedicata al metodo classico, oltre al fatto che con regolamento comunitario del 2002 è stato stabilito che, data la particolare fama raggiunta, lo stesso possa essere definito con il solo termine “Franciacorta”, un’unica parola, quindi, per descrivere un territorio, un metodo di produzione e un vino.

Nel corso della serata sono stati degustati 9 Franciacorta, espressioni a tratti simili e a tratti estremamente diverse di una stessa realtà.

  • Franciacorta Brut EsseA - La Rotonda (70% chardonnay, 20% pinot bianco, 10% pinot nero) - sboccatura 08/2017. Giallo paglierino tenue, perlage fine e persistente, evoca profumi di mela, pera, banana, pompelmo, fiori bianchi delicati e una leggera nota di fragranza. La bollicina apporta una sensazione di cremosità al palato, sorso rotondo e spigliato che invita alla beva.
  • Franciacorta Brut Corte Fusia (70% chardonnay, 20% pinot nero, 10% pinot bianco) - sboccatura 06/2017. Gioca su profumi più vegetali del precedente, con un accenno al finocchietto e all’anice stellato. Al palato gode di una buona freschezza dato il dosaggio ridotto al minimo, inferiore ad un grammo di zucchero per litro, il sorso è vivace con un finale di bocca pulito e accattivante.
  • Franciacorta Satèn Brut Barone Pizzini 2014 (100% chardonnay) - sboccatura 11/2017. Si presenta nel calice con un giallo paglierino impreziosito da riflessi dorati, mentre la bollicina risale rapida subito dopo la mescita, per poi via via rallentare successivamente. Si apre all’olfatto con note agrumate e minerali, al palato la bollicina dapprima scoppiettante sfuma lasciando il posto ad una gradevole morbidezza.
  • Franciacorta Satèn Brut QSatèn Quadra 2012 (75% chardonnay, 25% pinot bianco) - sboccatura 04/2017. Giallo paglierino con riflessi dorati, perlage fine e persistente con bollicine lente ma costanti. I profumi ripercorrono note di ananas, agrume, mela verde, biscotti appena sfornati e frutta secca. Al palato la bollicina è fusa nel sorso. Elegante e persistente.
  • Franciacorta Extra Brut Cuvée del Lago Massussi 2012 (60% chardonnay, 40% pinot bianco e pinot nero) - sboccatura 07/2017. Vira su un giallo paglierino brillante più intenso dei precedenti, mentre all’olfatto diffonde una predominante nota agrumata, seguita in successione da eleganti richiami di briosche, nocciola e delicati fiori bianchi. Al palato prevale la freschezza, merito dell’altitudine delle vigne (380 mslm), che regala verve al sorso in tutta la sua durevole persistenza, ripercorrendo aromi retrolfattivi di clementina fino a sfumare in una scia burrosa e vanigliata.
  • Franciacorta Extra Brut Demetra Mirabella 2011 (70% chardonnay, 20% pinot nero, 10% pinot bianco) - sboccatura 01/2018. Grande intensità olfattiva, i profumi sono maturi, spaziano dalla banana al sidro di mela, dalla susina alla pesca, dal cedro alla nocciola tostata, il tutto accompagnato da una gradevole nota fumé che fa da contorno. Al palato freschezza e sapidità in sinergia con un’elegante cremosità, ripercorre le note fruttate avvertite all’olfatto con notevole persistenza.
  • Franciacorta Extra Brut Boschedòr Bosio 2011 (50% chardonnay, 50% pinot nero) - sboccatura 03/2018. Dal calice risalgono profumi di biancospino, mela, ananas, cedro, gesso, mentre al palato il sorso è ricco e pieno. Ritorni di note fruttate e minerali.
  • Franciacorta Riserva Dosaggio Zero DOM Mirabella 2009 (60% chardonnay, 25% pinot nero, 15% pinot bianco) - sboccatura 01/2018. Intenso all’olfatto, conquista con note di pesca e frutta tropicale, accompagnate da sentori di vaniglia, nocciole e pasticceria. Al palato è elegante, dinamico ed equilibrato, grande persistenza e potenziale evolutivo.
  • Franciacorta Rosé Brut Radijan Ronco Calino (100% pinot nero) - sboccatura 02/2017. Veste il calice di un lucente colore buccia di cipolla, sprigionando profumi di lampone, melograno, sambuco, con un sottofondo di note saline e fumé. Sorso strutturato, raffinato e persistente, rafforzato da una vivace sinergia tra sapidità e freschezza.

 

[foto di Bruno Bellato]

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