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giovedì 14 dicembre 2017

Sommelier o somelier: ma come si scrive?

Redazione


Sommelier: questo termine francese è entrato ormai nel linguaggio comune, ma siete sicuri di sapere come si scrive sommelier? Qual è la sua grafia corretta? E cosa significa, esattamente, la parola sommelier? Anche se molti scelgono di scriverlo con una sola m, la grafia corretta del termine è Sommelier. Il che può trarre in inganno, visto che la doppia emme non è presente nel termine francese originale.

Sommelier: origine del termine e del ruolo

L'etimologia della parola infatti riconduce alla figura del saumalier, colui che conduceva le bestie da soma. Solo dopo molti anni questa parola è stata associata alla cucina e alla convivialità, indicando dapprima i cantinieri, poi i camerieri di ristoranti d'albergo incaricari di servire vini. Le primissime tracce scritte in lingua italiana risalgono al XIII secolo. Le cronache e i diari dei mercanti veneziani nel cinquecento e seicento descrivevano con "somoglier"  le nobili personalità di corte incaricate di portare bevande durante i banchetti.

La figura del Sommelier nella storia

Gli antenati dei moderni sommelier nell'antica Grecia erano nobili che curavano la mescita del vino, che non si beveva mai puro, seguendo i dettami del "symposiarca" che controllava l'intero svolgimento del banchetto. Solitamente la ricetta, a causa della sua densità, prevedeva tre parti di acqua ogni due di vino e spesso si mescolavano fra loro vini diversi. La stessa tradizione è stata poi importata dai Romani, che impararono preso a servire il vino albano, isaporito da piante aromatiche e miele sotto la guida del "magister cenae".

Nel corso del Medioevo cominciano a sorgere le prime taverne e osterie e si inizia a servire vino non annacquato. Ma bisogna attendere ancora, almeno fino al XIV secolo per vedere nei castelli e nei palazzi più nobili le prime figure specializzate nell'arte di conoscere e proporre vini dai sapori diversi.

La figura del Sommelier era diffusa anche presso la corte dei Savoia, con il nome di “Somigliere di Bocca”, dove ricopriva la carica di pubblico ufficiale e aveva il compito di selezionare e acquistare le migliori forniture di uva e vino per la Casa Reale, nonchè di educare i nobili al corretto consumo di questa bevanda.

L'origine di questa figura, quindi, ha radici antiche, ma il Sommelier oggi è il "depositario" di una profonda e ampia conoscenza sul mondo del vino ed è un esperto in gastronomia e ristorazione di alto livello.

Sommelier: i professionisti del servizio

Oggi il Sommelier è un professionista esperto che partecipa in prima persona al successo dell'impresa. Infatti, nonostante la conoscenza del vino resti la sua caratteristica principale, al Sommelier, oggi, vengono richieste abilità e conoscenze molto più profonde.

Nei ristoranti, il Sommelier è l'esperto di vini, la persona che si occupa della selezione e dell'approvvigionamento della cantina e del servizio al cliente. Il Sommelier conosce il vino e sa consigliare la bottiglia perfetta per ogni cliente e per ogni abbinamento, in base ai gusti e alla ricetta, al territorio e allo stile. Ma il Sommelier professionista è anche e innanzitutto un esperto degustatore di vini, che sa valutarne tipologia, stile, caratteristiche visive e gusto-olfattive e potenzialità di longevità e conservazione.

Che differenza c'è tra un assaggiatore di vino e un Sommelier?

Sommelier e assaggiatore di vini sono due professioni che spesso vengono confuse, entrambe riconosciute da enti del settore, ma diverse in molti aspetti. Il degustatore professionista di vino, nello specifico, l’assaggiatore, ha il compito di fornire un giudizio tecnico, definire le caratteristiche qualitative e individuare eventuali difetti di una particolare tipologia di vino.

Il Sommelier abbina alla degustazione professionale e tecnica la profonda conoscenza e cultura dei vini, che sa raccontare e comunicare non solo in termini specialistici ma anche immergendoli nel contesto in cui si trovano. Oltre a degustare un vino, saperne individuare qualità ed eventuali difetti ed essere in grado di esporne le caratteristiche con uno specifico linguaggio tecnico, il Sommelier sa individuarne e raccontarne la storia, l'intenzione, la collocazione.

Il Sommelier non è un semplice appassionato di vini, ma un professionista in costante aggiornamento.

Cosa ci si aspetta, dunque, da un Sommelier professionista?

L'Associazione Italiana Sommelier forma costantemente nuovi Sommelier, e cresce ogni giorno insieme a loro. Una squadra di oltre 30.000 soci impiegati quotidianamente nella comunicazione di qualità del vino promuove la conoscenza del vino attraverso la formazione di professionisti, che avranno il compito di diffondere una corretta cultura del vino, anche in rapporto alle tradizioni gastronomiche locali. 

Una volta concluso il percorso formativo proposto da AIS, in cui approfondirà temi quali la viticoltura, la tecnica di degustazione e la metodologia di abbinamento vino-cibo, il Sommelier potrà perfezionare la sua preparazione con seminari e corsi di specializzazione, fino a mettere le proprie conoscenze a servizio dell'Associazione stessa o di chi si rivolge ad essa per ottenere servizi qualificati.

Da un Sommelier, dunque, ci si aspetta un professionista del mondo del vino, che attraverso la degustazione è in grado di fornire informazioni organolettiche sui vini, proporre i corretti abbinamenti vino-cibo, selezionare i vini per le cantine e valutarne la qualità. Non bisogna però dimenticare che il Sommelier è anche un comunicatore, che collega la cantina e il cliente finale, consigliando, in base alla propria esperienza e preparazione professionale, il vino più adeguato per un determinato piatto.

Quali sono gli sbocchi professionali per un aspirante Sommelier?

È sbagliato pensare che il lavoro del Sommelier si limiti alle aziende vitivinicole. Il Sommelier, infatti, oltre a poter lavorare in alberghi, enoteche e ristoranti (sia come dipendente che come consulente esterno), può anche diventare un libero professionista e offrire servizi di consulenza ad aziende e organizzatori di eventi, oppure un giornalista enogastrononico per carta stampata o tv.

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